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NON È UN’UTOPIA – LE RIVISTE DEL NOVECENTO COME LABORATORIO DI FUTURO. “L’ORDINE NUOVO” (1919-1920)

#paroledistoria


Cultura non è il possedere un magazzino ben fornito di nozioni, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che teniamo, i nostri rapporti con gli uomini

Descrizione dell’eBook

Quando esce il primo numero de “L’Ordine Nuovo. Rassegna settimanale di cultura socialista”, l’1 maggio 1919 ( i cui contenuti sono riprodotti integralmente in questa pubblicazione) molti sono curiosi di capire dove andrà questo nuovo giornale. Torino è una città economicamente centrale nella società italiana, ma non è mai stata la capitale delle riviste di avanguardia. Nell’Italia unita questo ruolo era spettato a Firenze.

“L’Ordine Nuovo” è la prima volta di molte cose. È una rivista fatta da ventenni (questo in Italia non sarebbe una novità), ma soprattutto è fatta da “immigrati” (questa sì che è una novità), persone che in gran parte vengono dalla “provincia”, che non hanno alcun timore della metropoli, che hanno molte curiosità, che vogliono capire quel che sta accadendo nella grande città industriale, ma anche quello che avviene nel mondo, lontano da Torino: a Berlino, a Parigi, a New York, a Mosca a Budapest. Insomma nelle capitali della insofferenza sociale giovanile di quegli anni. Durerà per due anni quel settimanale. Poi l’Italia entrerà nel vortice della violenza che condurrà alla “Marcia su Roma” e per quei ventenni, si tratterà di diventare «grandi». Di fare le scelte definitive.


Conosci il curatore

David Bidussa (Livorno 1955), storico sociale delle idee, è autore, tra l’altro, di: Dopo l’ultimo testimone (Einaudi 2009), L’idea sociale di sviluppo (Ediesse 2009) e Il passato al presente(con Paolo Rumiz e Carlo Greppi, Fondazione Feltrinelli 2016).

Ha diretto (con Denis Peschansky) La France de Vichy. Archives inédits d’Angelo Tasca, “Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli”, XXXI, 1995; Leo Valiani tra politica e storia. Scritti d storia delle idee (1939-1956), “Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli”, XLII (2006); (con Giuseppe Vacca) Il fascismo in tempo reale. Studi e ricerche sulla genesi e l’evoluzione del fascismo in Europa. 1926-1938, “Annali della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli”, XLVIII (2012).

Con Feltrinelli editore ha curato Goffredo Mameli, Fratelli d’Italia (2010) e Jules Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni (2014)

Con Bollati Boringhieri ha curato Furio Jesi, L’accusa del sangue. La macchina mitologica antisemita (2007); Günther Anders, Dopo Holocaust, 1979 (2014); Norberto Bobbio, Claudio Pavone, Sulla guerra civile (2015); Victor Serge, Da Lenin a Stalin (2017).

Con Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni ha curato Thomas Mann, La Germania e i tedeschi(2016).

Con Aragno ha curato Nello Rosselli, L’opera della destra (2017) e Antonio Gramsci, La città futura (2017).

Con Giuntina ha curato Yosef H. Yerushalmi, Assimilazione e antisemitismo razziale. I modelli iberico e tedesco (2010); «Servitori di re e non servitori di servitori» (2013); Verso una storia della speranza ebraica (2016) e Zygmunt Bauman, Visti di uscita e biglietti di entrata. Paradossi dell’assimilazione ebraica (2014).

Con Laterza ha curato, con Carlo Greppi, Ferruccio Parri, Come farla finita con il fascismo(Laterza, 2019).

Con Chiarelettere ha curato Siamo italiani (2007); Antonio Gramsci, Odio gli indifferenti (2011 e 2016); Leon Trotsky, La vita è bella (2015); Shaftesbury, Lettera sul fanatismo (2017); The Time is Now (2018).

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